Ovunque si è constatata la partecipazione attiva alle operazioni integrative necessarie per il buon esito degli interventi.
Nei casi in cui l’intervento si è articolato in più anni, si è giunti ad un’interazione ottimale tra la popolazione e gli operatori.
I villaggi si sono impegnati nella difesa delle nuove piantagioni e coltivazioni rendendo possibile un miglioramento stabile del rendimento dei terreni.
Nelle zone in cui si pratica la pastorizia nomade, si cercano nuove modalità di rapporto tra i villaggi ed i pastori che rispettino sia il tradizionale diritto dei nomadi di pascolare liberamente sia la necessità di salvaguardare, almeno in parte, le nuove piantagioni.
Di seguito si elencano alcune delle numerose voci alle quali occorrerebbe attribuire un valore.
- Impiego di manodopera locale in zone disagiate
- Formazione di manodopera specializzata
- Riutilizzazione di terreni abbandonati anche per le produzioni agricole
- Velocità ed ottimizzazione dell’intervento
- Valore annuale dei volumi di legname prodotti dalle piante
- Valore delle produzioni fornite dagli animali domestici e selvatici
- Valore di prodotti agricoli, frutta e piante officinali
- Sviluppo di filiere di prodotti artigianali
- Aumento del valore dei terreni trattati
- Riduzione dell’emigrazione
- Riduzione della fame e della povertà
- Aumento della speranza e dello spirito d’iniziativa
- Educazione ambientale, responsabilizzazione
- Mantenimento e aumento della biodiversità
- Riduzione dell’erosione del suolo e delle alluvioni
- Riduzione della velocità del vento
- Aumento di pluviometria e infiltrazione di acqua nelle falde
- Uso della sola acqua piovana
- Captazione di CO2
Il Vallerani System adempie alle Tre Convenzioni delle Nazioni Unite ed al Protocollo di Kyoto.
I progetti di interventi hanno un arco di tempo definito (in genere 3-5 anni) al termine del quale le attrezzature vengono abbandonate mentre la loro durata potenziale è assai più lunga. Sarebbe necessario quindi prevedere la cessione delle attrezzature ad un altro progetto oppure ad un partner locale che abbia i mezzi tecnici ed economici per continuare ad utilizzarle (eventualmente prevedendo questa voce nel progetto stesso).
A tutti i livelli sta diventando sempre più chiaro che sarebbe necessario un maggiore coordinamento tra organizzazioni operanti in uno stesso territorio per ottimizzare gli sforzi in un’ottica di “progetto di aiuto globale”.